Adulti maturi
a supporto
dei giovani.
Cos'è Kaumatua
Kaumatua è un progetto non-profit per aiutare gli adulti maturi a restituire la loro esperienza e conoscenza alle giovani generazioni.
Con Kaumatua proponiamo un modello di collaborazione e solidarietà intergenerazionale che va oltre il perimetro della famiglia e delle amicizie.



Perché Kaumatua
I Kaumatua sono gli anziani che nelle tribù Maori (popolazione indigena della Nuova Zelanda) hanno il compito di guidare, insegnare e trasferire ai più giovani il Mana, un termine che potremmo tradurre come “forza che viene da dentro” o “spirituale”.
I Kaumatua, tenuti in grande conto dalla comunità, fanno da ponte tra passato e futuro per assicurare che le lezioni apprese non siano disperse.

La nostra vision
Il progetto Kaumatua crede:
- che l’esperienza degli adulti maturi possa essere utile ai giovani
- nell’importanza dello scambio tra generazioni
- nell’utilità di creare ponti tra esse.
Il progetto Kaumatua crede nell’importanza dello scambio tra generazioni e nell’utilità di creare ponti tra esse.
La nostra mission
Vogliamo aiutare gli adulti maturi che si sentono ancora attivi a restituire la loro esperienza ai giovani.
La longevità, regalando molti anni di vita sana in più, permette agli adulti maturi di dare un contributo significativo alla società.

I Kaumatua e le nuove generazioni
I Kaumatua rispettano, apprezzano, supportano e “fanno il tifo” per le giovani generazioni.
Abbiamo il desiderio di aiutare tutti i giovani, non solo i nostri figli e nipoti. Nel farlo facciamo del bene anche a noi stessi e alla società. Da questo scambio usciamo tutti con qualcosa in più.
Cari giovani, vi stiamo lasciando tante sfide da affrontare.
Finché possiamo, vogliamo contribuire a risolverle insieme a voi.
E prima di toglierci dai piedi, vogliamo passarvi un pò della nostra esperienza perché crediamo vi possa essere utile.
L’homo centenarius
La metà dei bambini italiani che oggi hanno 10 anni ne vivrà 104. E non siamo nemmeno i più longevi: si prevede che metà dei piccoli coetanei giapponesi raggiungerà i 107 anni di età (Lynda Gratton e Andrew Scott, The 100 – Year Life, 2016). Non per niente si parla di homo centenarius, evoluzione dell’homo sapiens, caratterizzato da una longevità senza precedenti. Una buona notizia, sembrerebbe. Invece l’allungamento l’aspettativa di vita suscita sentimenti contrastati nella maggior parte delle persone. La longevità ci piace per noi, per i nostri cari e per gli amici, ma ci spaventa a livello di società. Ci si domanda con ansia chi si occuperà di tutti questi anziani, chi pagherà le loro pensioni e le loro cure mediche.
Questa preoccupazione nasconde un’ipotesi: quella di considerare le persone sopra l’età pensionabile come “prenditori netti” che consumano le risorse della società, senza produrre nulla, sottraendole ad altri gruppi demografici. Questa visione è superata e controproducente: il costrutto sociale dell’invecchiamento non è più fedele alla realtà perché è rimasto lo stesso nonostante importanti cambiamenti negli stili e nelle aspettative di vita. Purtroppo se non facciamo qualcosa per aggiornarlo rischia di condizionare in modo negativo gli ultrasessantenni. Questo genere di profezie negative hanno una antipatica capacità di auto-avverarsi.
New Ageing
Fino al secolo scorso, l’invecchiamento era visto come un depotenziamento e un appiattimento. La persona over-50 (soprattutto over-60) era «miniaturizzata» e collocata in una categoria con poche differenziazioni al proprio interno.
Oggi sappiamo che l’invecchiamento è un fenomeno diversificato, in cui l’adattamento gioca un ruolo importante.
Stiamo iniziando a vederlo come un processo di maturazione e come un’evoluzione dell’età adulta. Stiamo per riscrivere le regole dell’invecchiamento.
Di fatto, l’età ha perso buona parte del suo valore predittivo e prescrittivo, cioè serve sempre meno a prevedere né a dettare degli standard di comportamento.
Una sessantenne oggi può vivere da quarantenne o da settantenne e anche, a seconda dei momenti, alternare entrambe le cose.
Ognuno di noi ha molte identità (quella professionale, genitoriale, legata ad interessi, passioni e hobby), e può succedere di “avere età differenti” a seconda dell’identità che viviamo in quel momento (lavoro, famiglia, amici, interessi…).
L’età, da quando si è liquefatta, dà letteralmente “i numeri”.Ma almeno non dà più ordini e ognuno è più libero di viverla come preferisce.
Il new ageing è un nuovo modo di invecchiare con un significato diverso da quello che aveva una volta.
Nel new ageing ci sono infatti molte più possibilità ed opportunità.
La storia
MilanoAltruista Onlus
MilanoAltruista Onlus è un’associazione indipendente di volontariato senza fini di lucro.
Fondata nel 2010, offre aiuto e sostegno alle associazioni e ai cittadini e più in generale alla città stessa facendo da ponte tra cittadini altruisti e chi ha bisogno di loro.
La sua mission è la promozione del volontariato e la diffusione dei valori dell’altruismo e della solidarietà.
Nello specifico, l’associazione mobilita ampi numeri di cittadini in iniziative che contribuiscono a rispondere ai bisogni della città.